Ragazza bionda con bicchiere e bottiglia
Smart Interviews

Smart Interviews: Erica Santalucia

Erica ha 26 anni e lavora al Ci Ritorno bar a San Vito di Altivole. Di cosa ci parlerà in questa intervista? Della sua passione per il beverage, della sua idea di successo, di non avere rimpianti e di lottare sempre per realizzare i nostri sogni.

  1. Quanti anni hai? Quali sono le tue passioni?

Ho 26 anni, sono un’amante degli animali e amo passare del tempo all’aria aperta. Nell’ultimo periodo mi sono avvicinata al mondo del bar e del beverage, e grazie al mio lavoro ho la possibilità di stare a contatto con molta gente, il che mi rende sempre felice.

  • Che lavoro fai? Ti piace? Perché?

Lavoro al Ci Ritorno bar di San Vito di Altivole. È un bar di paese, ed è proprio questo che mi piace: il clima di amicizia che si crea con i clienti. Ovviamente c’è chi viene solo occasionalmente, ma il Ci Ritorno non è il classico bar “di passaggio”: i nostri fedelissimi tornano sempre a trovarci, ed è stupendo il rapporto che si crea.

I clienti sanno che, anche se vengono lì soli per un aperitivo, trovano sempre una di noi bariste con cui fare quattro chiacchiere. Non è uno di quei luoghi in cui ci si sente in imbarazzo se si arriva senza amici, è un po’ una seconda casa per i nostri clienti.

  • Hai un’aspirazione, un sogno?

A me piace provare un po’ tutto, mi adatto molto alle situazioni.

Prima lavoravo in un negozio di abbigliamento, e ora mi sono innamorata del lavoro da barista; durante la quarantena mi sono formata, ho fatto diversi corsi online e fino a poco tempo fa, prima della pandemia, mi sarebbe piaciuto aprire un bar mio. Ora la vedo un po’difficile come idea da attuare, però non mi scoraggio, intanto sto benissimo qui e vedo cosa mi riserverà il destino.

  • Durante questo periodo di quarantena hai pensato di “aiutare” i tuoi followers a preparare i cocktail in casa con dei piccoli video. Com’è nata l’idea?

L’idea non è stata mia, ma di una mia collega, e inizialmente i video dovevano essere caricati nelle pagine social del bar. Io ero un po’ titubante perché non voglio sembrare egocentrica e stare sempre al centro dell’attenzione, così ho proposto di girare un video a testa, in modo che apparissimo tutte.

Per rompere il ghiaccio ho fatto io il primo in cui spiegavo come si prepara un Gin Tonic e l’ho caricato sul nostro gruppo Whatsapp; le mie colleghe non se la sentivano di farne altri, e così l’ho pubblicato nel mio profilo personale, per poi condividerlo con quello del bar. Ho avuto un bel riscontro, molte visualizzazioni, supporto e commenti positivi. Nonostante ciò, non pensavo neanche di farne altri.

Molte persone poi mi chiedevano consigli e indicazioni su come creare cockatil e aperitivi con ciò che trovavano nella dispensa di casa, e molti mi incoraggiavano a continuare con questa iniziativa. Devo dire la verità, ero indecisa se farlo o meno, ma alla fine mi sono buttata e ci ho riprovato.

Mio fratello mi aiuta molto con le riprese, e io mi sento un po’ impacciata davanti ad un telefono: quando sono al bar è più semplice perché posso ridere e scherzare, non ci penso anche se sbaglio o mi cade un ghiaccio. Io ci metto tutta me stessa, la prendo come un gioco, cerco di divertirmi e far divertire chi mi guarda, anche perché non voglio assolutamente mettermi alla pari di molti colleghi che sono di gran lunga più bravi di me.

  • Ti ha dato soddisfazione? Hai intenzione di continuare anche dopo?

Ho avuto moltissima soddisfazione da chi mi scriveva, mi incitava a continuare, mi chiedeva consigli ed opinioni. Per “il dopo” sono indecisa perché non voglio che diventi una sorta di “video tutorial” classico, di quelli che si trovano dappertutto su internet.

Voglio mostrare alle persone come possono prepararsi qualcosa con ciò che hanno a casa: per fare i miei video ho iniziato aprendo la mia credenza, sperimentando e proponendo ciò che di solito hanno tutti, come il Disaronno, la Sambuca, il Limoncello, un semplice Aperol. Ho creato anche delle combinazioni nuove, inventate da me, per differenziarmi dagli altri con idee originali.

  • È stata una scoperta anche per te quindi?

Sì, a volte al bar quando abbiamo tempo, ad esempio in tarda serata, mi piace provare qualcosa di nuovo e pensare a cosa può piacere al cliente. Mentre lavoro però non è sempre possibile sperimentare idee nuove, e questa iniziativa mi ha dato l’opportunità di farlo con tranquillità.

  • Ritieni di aver raggiunto, nel tuo piccolo, un successo personale con questa iniziativa?

Il vero successo per me è stato ricevere messaggi positivi da parte di chi guarda i video, e quando mi mandano le foto dei cocktail che ho consigliato io. È bello perché significa che è piaciuto, l’hanno guardato fino alla fine, si sono interessati, hanno provato a farlo e ne sono rimasti felici. Questo è il mio successo.

  • Mi piace pensare che, con un po’ di intraprendenza ed una giusta dose di coraggio, ognuno se vuole può partire dal proprio piccolo e realizzare i propri sogni. Cosa ne pensi?

Secondo me oggi, grazie ai social e al mondo digitale, tutti hanno la possibilità di rendersi visibili e di crearsi un nome ed una personalità. Ovviamente bisogna sempre usare il buonsenso e prestare attenzione a ciò che si posta e si dice sui social per non rischiare di essere fraintesi.

  • C’è un consiglio che vuoi dare alle ragazze che hanno un’idea o un’esperienza nuova da provare, ma hanno paura di iniziare o di mettersi in gioco?

Secondo me è sempre meglio non aver rimpianti. Vuoi fare qualcosa? Buttati, prendila come un gioco, ridi, divertiti! Se poi funziona bene, può solo andare meglio. Se io non avessi avuto un riscontro positivo avrei messo via tutto, sapendo però di averci provato e sarei stata felice così.

Poi se è un’idea innovativa, proponila subito prima che lo faccia qualcun altro, così sarà una cosa tua personale e non sembrerà copiata da qualcun’altro.

Il mio #SmartTip è: provaci sempre! Con il sorriso, senza paura, buttati e migliorati.

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