London Eye, ruota panoramica di Londra
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Londra, un sogno diventato realtà – parte 2

Se vedere il London Eye mi aveva emozionata, non sapevo ancora cosa avrei provato una delle sere successive.

Finite le lezioni della giornata, ci siamo sistemate un po’ e abbiamo preso un treno che ci avrebbe portati in centro. Ci siamo divisi in gruppi, ed io sono rimasta con le mie amiche. In base al gruppo in cui eravamo, potevamo scegliere cosa vedere. Noi abbiamo deciso di andare in zona Knightsbridge, più precisamente a visitare uno dei più famosi magazzini al mondo: Harrods.

Inutile dire che, una volta entrate, ci siamo letteralmente perse tra gli 8 piani di questo enorme edificio. Al suo interno si può trovare di tutto, dagli oggetti di lusso agli elettrodomestici, dai vestiti ai prodotti high-tech, e poi alimentari e accessori, per non parlare dei numerosi bar e ristoranti in cui mangiare qualcosa ad un prezzo non molto economico, direi. Dopo aver esplorato neanche metà di tutto quello che avremmo potuto vedere, ci siamo dirette verso la parte più nota del negozio, quella in cui si trovano i souvenir; si possono trovare oggetti di cancelleria, borse, portafogli, bicchieri e moltissime altre cose marchiate “Harrods” a prezzi contenuti.

Dopo aver trovato la strada per uscire, ci siamo incontrate al punto di ritrovo con la professoressa e il resto dei nostri compagni. Ci è stato detto che avevamo due ore di tempo libero in cui potevamo visitare quello che volevamo, anche spostandoci con i mezzi. Noi eravamo felicissime di poterci muovere liberamente, ma forse non avevamo realizzato che l’idea di fare qualcosa è ben diversa dal farla poi concretamente.

Era l’ora di cena, e abbiamo deciso di dirigerci verso Picadilly, il cuore pulsante di Londra, dove si trovano i famosi schermi pubblicitari e una delle più grandi vie di negozi, ristoranti e pub. Quindi, tutte convinte, siamo scese in metro con la mappa e la Travel Card e subito ci siamo rese conto che non era così semplice come previsto. Avevamo paura di prendere la linea o la direzione sbagliata. Prima di salire abbiamo chiesto informazioni ai passanti, e sembrava fossimo nel posto giusto.

Dopo aver percorso il tragitto con l’ansia a mille, e dopo aver capito a quale stazione scendere, siamo finalmente arrivate a Picadilly. Sembrava di essere in un film: luci e colori ovunque, musica, tantissime persone, spettacoli per strada, negozi. Una delle zone più movimentate, ma anche più belle. È stata una serata di scoperte, tra la metro, i negozi e le mille vie in cui perdersi… Mi convincevo sempre di più di essere nel mio posto.

Era passata un’altra giornata, e finalmente siamo tornati a Westminster. Quella sera ho fatto una delle esperienze più belle della mia vita, infatti avevamo in programma un giro sul London Eye. Ai suoi piedi, mi sentivo piccolissima. La coda per salire era lunghissima, ma fortunatamente avevamo un pass che ci ha fatto saltare la lunga attesa (purtroppo non sarebbe stato lo stesso nel mio successivo viaggio a Londra, avrei dovuto armarmi di molta pazienza!!). Le cabine sono enormi, ci stanno fino a 25 persone ben distribuite e il panorama è mozzafiato. Non nego che avevo un po’ di paura, ma dopo i primi minuti mi sono focalizzata sulla vista: il Tamigi, Houses of Parliament, il Big Ben, le luci della città che illuminavano tutto. Una meraviglia. Il giro dura all’incirca mezz’ora, e una volta che si è scesi si torna a sentirsi così piccoli.

Tra le altre cose, abbiamo chiaramente visitato anche le principali attrazioni e monumenti della città, che mi hanno fatta innamorare ancora di più della sua bellezza. Ma quello che non sapevo era che, oltre alla città, avevo scoperto una delle mie più grandi passioni che mi avrebbe portata a visitare moltissimi paesi: viaggiare.

Vanessa

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