Bus rosso a Londra
Smart Travels

Londra, un sogno diventato realtà – parte 1

Viaggiare.

Viaggiare rende liberi.

Viaggiare fa crescere.

Viaggiare rende consapevoli.

Viaggiare apre la mente.

Quando si è da sempre attratti da una città e non si sa il motivo, l’unico modo per capirlo è visitarla. Così è stato. Solo quando l’ho vista e l’ho vissuta ho capito perché mi attirava così tanto: semplicemente perché è la mia città.

Londra è vita.

La prima occasione per visitare questo posto meraviglioso mi si è presentata a scuola, si trattava di un viaggio studio organizzato.

Era il mio sogno da sempre, i miei ne erano più che al corrente e mi hanno permesso di andare.

Prima vera valigia da fare, primo aeroporto, primo check-in, prima attesa infinita del gate, prima ansia, prime istruzioni di bordo, prime turbolenze, primo volo della mia vita. Un mix di ansia ed euforia che non saprei spiegare a parole.

Scesa dall’aereo, non avevo realizzato di essere davvero in Inghilterra fino a quando non sono saluta in un bus che ci avrebbe trasferiti alla città in cui avevamo alloggio. In quel momento ho notato la prima differenza, stavo salendo dalla parte sinistra del bus, i conti non mi tornavano. Una volta partito, il bus ci ha messo circa un’ora per raggiungere Greenwich; durante tutto il tragitto, vedendo le tipiche case inglesi, i double-decker bus, la guida a sinistra, ho realizzato di essere finalmente dove volevo essere. Non mi restava altro che far arrivare il mattino e scoprire ogni angolo della città.

Case londinesi

Ma la parte più interessante della giornata non era ancora arrivata: dovevo conoscere la mia host family, il che mi metteva parecchia agitazione. Fortunatamente ero in coppia con la mia migliore amica, e questo ha semplificato il tutto. Devo ammettere che non poteva andarci meglio, abbiamo avuto una host family davvero molto gentile e disponibile, che, dopo il lungo viaggio, ci ha attese con una tipicissima cena inglese: fish & chips.

Dopo la cena, ci siamo sistemate nella nostra camera e abbiamo chiacchierato un po’ con la nostra host mum. Era forse la nostra prima chiacchierata al di fuori degli schemi scolastici, in cui nessuno ci giudicava e, soprattutto, era un modo per capire le nostre competenze. Distrutte, dopo un sopralluogo della casa, ci siamo addormentate.

Dopo un’ottima colazione e una piacevole sorpresa (la famiglia ospitava altre due ragazze italiane, di Roma) siamo partite verso la stazione per ritrovarci con il gruppo. Non abbiamo visto subito Londra, i primi giorni siamo stati a Greenwich tra musei e scuola, ma io ero lo stesso felice, mi sentivo nel mio posto.

E poi è arrivato finalmente il momento di andare a Londra. La professoressa ci ha consegnato la Travel Card, un abbonamento per i mezzi di trasporto a Londra. È davvero comodissima: pagando un prezzo fisso e scegliendo la sua durata (1, 3 o 7 giorni), permette di utilizzare qualsiasi mezzo di trasporto pubblico (metro, treno, autobus) illimitatamente! E’ necessario convalidare l’abbonamento ogni volta che si prende un mezzo. Abbiamo preso un treno che ci ha portati ad una stazione in centro: onestamente, ora non ho assolutamente idea di quale fosse, penso che se non avessi avuto la professoressa come guida mi sarei persa dopo cinque minuti.

Scesi dal treno, abbiamo preso subito una metro per raggiungere Westminster. Prima volta in metro: “Quale devo prendere? Come faccio a capirmi? Blu, rossa, gialla, verde? Piccadilly, Central, Circle, District? E perché ce ne sono due dello stesso colore? Ci sono le mappe, ottimo! Ma aspetta, come faccio? E se sbaglio?” Per fortuna, ripeto, c’era la professoressa e io non mi sono staccata dal gruppo neanche per un secondo.

Uscita dalla stazione, ho visto subito, maestoso in tutta la sua bellezza, il Big Ben. Finalmente, dopo anni passati a vedere foto sui libri di scuola, ho potuto vederlo. Tra l’altro solo ora mi rendo conto di quanto fortunata io sia stata a vederlo prima che iniziassero i lavori di restauro: infatti, è stata l’unica volta in cui l’ho visto per intero.

Dopo essermi meravigliata varie volte, ho proseguito la camminata lungo il Westminster Bridge che attraversa il Tamigi e si affaccia direttamente sul London Eye… uno spettacolo.

Ero pur sempre inconsapevole di ciò che mi avrebbe aspettato più tardi…

Vanessa

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